Colloquio di lavoro: oggi ti svelerò le domande più comuni che potresti sentire in un colloquio di lavoro o, per dirla all’inglese, in una job interview, così potrai prepararti al meglio.
Prima di tutto, una domanda che quasi tutti i datori di lavoro amano fare è: “Raccontami di te”. No, non vogliono sentire la trama del tuo film preferito o che tipo di pizza ti piace. Vogliono sapere di te, delle tue esperienze, delle tue abilità. Questa è la tua occasione per brillare, per mostrare come tu possa essere un ottimo adattamento per il loro team. Ma ricorda, è un colloquio di lavoro, non un appuntamento al buio, quindi focalizzati su ciò che è rilevante per il lavoro.
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Perchè ti interessa questo lavoro?
La prossima big hitter in un colloquio di lavoro è: “Perché sei interessato a questa posizione?” Ora, la risposta “Perché ho bisogno di soldi” potrebbe essere la prima cosa che ti viene in mente, ma è meglio risparmiarla per te stesso. Qui è il momento di mostrare che hai fatto i compiti a casa. Che conosci l’azienda, che comprendi il ruolo, che sei entusiasta di quello che fanno.
E poi c’è la famigerata: “Dove ti vedi tra cinque anni?” Questa può sembrare una domanda da sfera di cristallo, ma in realtà è un modo per i datori di lavoro di capire i tuoi obiettivi a lungo termine. Vogliono vedere se hai ambizioni, se hai un piano, se il tuo futuro si allinea con quello dell’azienda. E no, rispondere “In pensione alle Bahamas” probabilmente non ti farà ottenere il lavoro.
Ad un colloquio di lavoro la domanda che mette tutti in crisi: quali sono i tuoi punti di forza e di debolezza?
Passiamo ora a una domanda un po’ più delicata che potresti sentire in un colloquio di lavoro: “Quali sono i tuoi punti di forza e di debolezza?” Questa è la tua opportunità per mostrare le tue competenze, ma anche la tua capacità di autovalutazione. Non essere troppo modesto con i tuoi punti di forza, ma neanche troppo duro con le tue debolezze. E ricorda, le debolezze sono solo aree in cui puoi migliorare, non qualcosa di cui vergognarsi.
Un’altra domanda comune in un colloquio di lavoro è: “Raccontami di una situazione in cui hai dovuto risolvere un problema difficile.” Questa domanda è come un biglietto d’ingresso per il tuo passato. Vuoi mostrare come hai affrontato le sfide, come hai usato le tue abilità per superarle. È il tuo momento per mostrare che non solo parli la parlata, ma cammini anche la camminata.
E poi… l’astronave del colloquio di lavoro potrebbe atterrare su: “Perché dovremmo assumerti?” È un po’ come essere nel bel mezzo di un concorso di bellezza e ti chiedono perché dovresti essere la prossima Miss Universo. Ma qui non stiamo parlando di bellezza, ma di competenza, di esperienza, di adattabilità. È la tua occasione per vendere te stesso, per mostrare come tu possa portare valore all’azienda.
Last but not least…
Infine, quasi sempre l’ultima domanda in un colloquio di lavoro è: “Hai delle domande per noi?” Questa è la tua chance, il tuo momento di fare domande sul ruolo, l’azienda, la cultura aziendale. Ricorda, un colloquio di lavoro non è solo per l’azienda per conoscerti, ma anche per te per conoscere l’azienda. Non sprecare questa opportunità!
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Ecco, amici, le domande più comuni che potreste incontrare in un colloquio di lavoro. Spero che queste informazioni vi rendano più confidenti e meno nervosi la prossima volta che dovrete affrontare un colloquio di lavoro. Ricorda, la preparazione è la chiave e ora sei un passo avanti.
Allora, rilassati, prendi un bel respiro profondo, e ricorda: un colloquio di lavoro non è un interrogatorio, è solo una conversazione. Sei fantastico, sei preparato, e sono sicuro che farai un ottimo lavoro nel tuo prossimo colloquio di lavoro. In bocca al lupo!”
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La risposta è abbastanza semplice: per essere curiosi è necessario sviluppare un senso critico che rifiuti a priori ciò che è dato per vero e assoluto. Aprire la propria mente significa abbracciare la curiosità e avere il coraggio di esplorare nuove idee e prospettive.
Siate curiosi, coraggiosi e aperti a nuove scoperte, e vedrete quanto è gratificante.
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